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15/10/2017 Il Pizzo della Forcola (o Piz della Forcola) è un lungo bastione roccioso dai fianchi scoscesi che emerge lungo la linea di confine tra Mesolcina e Valchiavenna. Offre un ottimo panorama a 360° ed una via normale di salita impegnativa lungo la cresta W con tratti di scalata mai troppo sostenuti ma sempre molto aerei. Da Dardano (1334m) si segue la comoda mulattiera che transitando dall’Alpe Buglio (1544m) conduce facilmente all’ampio Passo della Forcola (2226m – 2h). Ci si abbassa di alcuni metri sul versante svizzero contornando la base della grande placconata del Pizzo della Forcola, quindi si risale una ripida pietraia che conduce all’unico punto debole della placconata, un breve e facile canalino che conduce alle vaste gande occidentali del Pizzo della Forcola (è anche possibile raggiungerle passando dalla sella erbosa ad E del Mot de L’Asen, perdendo però più metri di quota). Le si percorre lungamente in direzione S, con traverso ascendente, portandosi oltre la verticale del Pizzo della Forcola. Occorre individuare il caminetto che dà accesso alla cresta W: esso si trova molto più a sinistra (E) della massima depressione tra il Pizzo della Forcola ed il Piz Padion, e prende avvio nel punto dove la ganda più si avvicina alla cresta; l’imbocco si trova alcuni metri a destra di un piccolo dente roccioso (distinto dai numerosi esistenti in quanto, pur di piccole dimensioni, da lontano emerge ben definito contro il cielo) e subito a sinistra di un rilievo a placche inclinate. Lo si risale facilmente passando nello stretto varco tra le placche inclinate (I, 10m) spuntando velocemente sul filo della cresta (2610m ca). Si segue la cresta per facili blocchi rotti fino ad un primo intaglio dove la cresta si impenna: se ne scala dapprima il filo (III+) poggiando poi verso destra dove su terreno più facile ma con roccia non sempre sicura si raggiunge un terrazzino con una vecchia sosta attrezzata. Le soprastanti rocce spioventi si aggirano con un vertiginoso passaggio (III) esposto sul fianco settentrionale. Si prosegue più facilmente sino al secondo intaglio (2645m ca), alla base del corpo sommitale: ci si sposta a destra (fianco della Valle Pesciadello) quindi ci si alza per gradini rocciosi e piccole cenge di erba lungo la ripida parete (II) riguadagnando il prima possibile il filo di cresta che, senza più difficoltà, conduce alla vetta (2675m – 4h). La discesa avviene per il medesimo itinerario, con una doppia di 15m per riguadagnare il primo intaglio.