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Dente Austriaco Il Dente Austriaco metri 2203, uno squadrato roccione, lungo poco più di 200 metri e largo 80, fu occupato il 20 maggio 1916 dalle truppe imperiali della 10 Brigata da montagna austriaca che, con la colonna guidata dal maggiore Polaczek, si stabilirono sulla sua sommità,nel pieno della Strafexpedition. Da quel momento il Dente austriaco, Oesterreichische Platte, divenne la postazione più importante dell'intero schieramento imperiale sul Pasubio e rimase in possesso dei reparti austroungarici fino alla fine del conflitto. Il 1° Reggimento Kaiserjager, che presidiava il Dente, resistette valorosamente ai violenti quanto inutili attacchi sferrati tra il 10e 13 settembre e tra il 9 e il 20 ottobre 1916 dagli Alpini dei battaglioni monte Berico, Cervino, Exillex, Aosta e dai fanti della Brigata Liguria. In soli 11 giorni di operazioni su tutto il fronte d'attacco, gli italiani persero 4370 soldati e gli austriaci 3492: in totale quasi ottomila, soldati fuori combattimento. L'imminente inverno non consentì ulteriori scontri e le linee raggiunte dopo i combattimenti di ottobre 1916 rimasero,fino alla fine della guerra. Sotto la guida del Colonnello brigadiere Ellison, il Dente Austriaco fu trasformato in una fortezza capace di resistere a qualsiasi tentativo di conquista ed in grado di svolgere una rilevante funzione offensiva, in quanto poteva esercitare azione di fuoco fiancheggiante,sia ai lati, verso il Coamagnon da una parte e le Sette Croci dell'altra. Nel Dente gli austriaci realizzano 10 postazioni per mitragliatrice e 6 per pezzi da artiglieria, disposte su due piani, al di sotto dei quali vi era un terzo piano logistico. Per la difesa esterna schieravano, in camminamenti e trincee: ben 18 lanciabombe, 12 lanciagranate, 4 lancia fiamme, 3 cannoni da 75mm e 2 da 37mm, integrati da 10 postazioni per mitragliatrice. Inoltre all'interno trovavano posto una cisterna d'acqua potabile, la sala dei compressori, la sala macchine, la postazione dei riflettori, la sala di controllo e distribuzione dell'energia elettrica, la centrale telefonica, la sala impianti di ventilazione. Vi erano infine, numerose caverne per il ricovero del personale e degli addetti alla difesa. Guerra di Mine Alla fine di settembre del 1917, inizio una seri di esplosioni che, fino al marzo dell'anno successivo, sconvolsero il profilo del Dente Italiano, provocando perdite non indifferenti da entrambe le parti. Vi furono complessivamente 10 esplosioni: 5 Austriache 29 settembre, 24 dicembre 1917e 2 febbraio, 4 febbraio, 13 marzo ed altre tante Italiane 2 ottobre, 22 ottobre 1917e 21 gennaio, 13 febbraio, 5 marzo 1918. L'ultima mina Austriaca 13marzo 1918 fu la più grande esplosione verificatasi su tutto il fronte italiano nella Grande guerra. Furono allestite due camere di scoppio, riempite con 20 e 30 tonnellate di esplosivo per un totale di 50.000kg. E furono predisposti 200 punti di accensione. Alle 5.27 si verificò la colossale esplosione, al boato seguì la schianto delle rocce frantumate e quindi una straordinaria eruzione di fiamme,alte fino 30 metri, e di almeno 30 esplosioni di gas. Le fiamme penetrarono anche nel Dente Austriaco, invadendo la galleria Ellison e uscendo sulla sommità, investendo 2 ufficiali e 13 soldati che stavano per rioccupare l'avamposto, 3 di esse morirono e gli altri restarono gravemente intossicati e ustionati. Le perdite Italiane furono considerevoli: 5 morti e 2 feriti del Genio, 49 morti e 21 feriti nella Fanteria Brigata Piceno. Si concluse cosi, senza nessun risultato tattico, la grandiosa guerra di mine sul Pasubio, durata ben 17 mesi provocando complessivamente 112 caduti Italiani, mentre si contarono 29 morti fra minatori e kaiserjager Austriaci.