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Nell’ambito della mostra "Acacia" di Marco Maria Zanin – progetto che intreccia archeologia, memoria personale e pratiche artistiche contemporanee – si inserisce il primo di una serie di panel pubblici, intitolato "Il museo che riflette su sé stesso: l’arte contemporanea come chiave di rilettura del patrimonio". Questo incontro intende attivare una riflessione condivisa su come l’arte contemporanea possa agire come forza trasformativa, capace di mettere in discussione i dispositivi canonici dell’archivio, interrogare le funzioni del museo e aprire traiettorie di riparazione storica, culturale e personale. In dialogo con l’artista e antropologo Marco Maria Zanin, intervengono Marco Scotini — curatore e teorico che indaga da anni il potenziale politico dell’archivio come contro-narrazione — e Matteo Lucchetti, il cui lavoro curatoriale esplora la funzione sociale dell’arte e le dinamiche di inclusione nei processi culturali. Modera l’incontro Giada Pellegrini, archeologa, responsabile delle collezioni archeologiche dei Musei Civici di Reggio Emilia e curatrice interna della mostra "Acacia". I relatori esplorano il ruolo del museo come spazio non neutrale, attraversato da tensioni storiche, omissioni e possibilità di riscrittura. Informazioni: www.musei.re.it