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Gita, pregevole in ogni suo tratto, alla splendida e sconosciuta cresta che corona il vallone delle Grottacce, affacciato sul fondovalle del Fiume (Torrente Corfino su CTR) e sulle belle pareti del Sassorosso nel versante opposto. La cresta sale sempre rocciosa da E a O, avendo a sinistra alte pareti verticali e a destra pendii erbosi e boscosi, percorsi da tracce parallele alla cresta, ai quali spesso (con attenzione) è possibile raccordarsi per eventuali aggiramenti. A parte però un breve aggiramento poco dopo l'inizio, reso necessario da un muretto liscio e verticale, si può percorrere sempre il filo, sul quale sono notevoli: un torrione assai ripido che richiede due brevi tratti di II+ su roccia ottima, un tratto affilato ed esposto che inizia con una liscia e stretta placca inclinata, e molti spettacolari belvederi. Prima di tale cresta, da cui si esce sui grandi prati in loc. La Bandita, abbiamo salito da Corfino il bellissimo sent. CAI ex 56; alla sella d’inizio della cresta abbiamo salito a valle, con breve digressione, la scoscesa q. 1086.3 m; dopo La Bandita abbiamo raggiunto al meglio e senza difficoltà, in ambiente largo e aperto, la cresta S e la cima della Pania di Corfino; da lì, con il sent. CAI ex 62 in un alpestre vallone, e poi nel bosco con i sent. Airone n. 1 e CAI ex 58, siamo scesi al rif. Isera, a Pruno e di nuovo a Corfino. Descrizione itinerario a cura di Enzo Maestripieri