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Il buddismo insegna che non tutto merita la nostra attenzione e che, per trovare la pace interiore, dobbiamo imparare a lasciare andare in silenzio ciò che ci ostacola. Eliminare queste zavorre non richiede clamore, ma consapevolezza e decisione. È nel silenzio che nasce la vera forza. In questo video scoprirai dieci cose da eliminare dalla tua vita senza spiegazioni né annunci. Sono atteggiamenti, pensieri e abitudini che impediscono la tua crescita e ti allontanano dall’equilibrio interiore. Prima di iniziare, se sei nuovo qui e sei interessato al buddismo, metti mi piace al video e iscriviti al canale. Prima cosa – L’attaccamento eccessivo. L’attaccamento nasce spesso da un senso di paura, la paura di perdere ciò che amiamo o di non avere abbastanza. Quando ci aggrappiamo con forza alle cose, esse iniziano a pesare sulla nostra mente e sul nostro cuore. La vita diventa una continua lotta per trattenere ciò che inevitabilmente cambierà o svanirà. In questa lotta, perdiamo la serenità che tanto desideriamo. Immagina di stringere la sabbia con la mano: più la tieni forte, più scivola via. Così funziona l’attaccamento nella nostra vita. Quando cerchiamo di possedere, controllare o trattenere ciò che non è nelle nostre mani, sperimentiamo solo sofferenza. Lasciando andare, invece, la sabbia resta leggera tra le dita, e tu non perdi la calma. Questo non significa non amare o non prendersi cura delle cose, ma imparare a non confondere amore con possesso. Possiamo apprezzare una persona o un’esperienza senza volerle imprigionare. Il buddismo insegna che la vera libertà nasce quando smettiamo di pretendere che tutto sia eterno. Nella consapevolezza che tutto cambia, impariamo a vivere con leggerezza. L’attaccamento eccessivo si manifesta anche nel desiderio di controllare ogni dettaglio della vita. Quando crediamo di poter gestire ogni situazione, ci carichiamo di una pressione inutile. La realtà, invece, segue un ritmo che non dipende da noi. Riconoscere questo è un atto di saggezza che porta sollievo. La pace interiore non nasce dal possedere tutto, ma dal comprendere che non abbiamo bisogno di nulla per sentirci completi. Il cuore trova riposo quando smette di inseguire senza fine. Non si tratta di rinuncia dolorosa, ma di un nuovo modo di vedere. È un’apertura alla vita così com’è, senza catene. Ogni attaccamento porta con sé la paura della perdita. E dove c’è paura, non c’è serenità. Se impariamo ad accogliere la possibilità che tutto possa cambiare, diventiamo più forti e meno dipendenti dalle circostanze. In questo modo, il dolore della perdita si trasforma in accettazione del flusso naturale della vita. Quando lasciamo andare, apriamo spazio a ciò che è nuovo. Se restiamo chiusi nell’illusione di trattenere, non vediamo le opportunità che ci circondano. Il cuore libero non ha paura di vuotarsi, perché sa che ogni vuoto può diventare terreno fertile per nuove gioie. La vita non è fatta per essere trattenuta, ma per essere vissuta. Il buddismo ci mostra come l’attaccamento sia una radice della sofferenza. Non perché amare sia un errore, ma perché confondiamo l’amore con la dipendenza. Amare senza attaccarsi è la forma più pura di amore: non cerca di possedere, ma di comprendere e rispettare. Questo amore porta pace e armonia, senza catene invisibili. Anche le cose materiali spesso ci imprigionano. Più accumuliamo, più diventiamo prigionieri delle nostre stesse conquiste. Possedere meno non significa vivere con mancanza, ma con più leggerezza. La libertà nasce quando ci rendiamo conto che il nostro valore non dipende da ciò che abbiamo, ma da ciò che siamo. La mente che si libera dall’attaccamento diventa più chiara. Senza l’ossessione di trattenere, possiamo osservare meglio i nostri pensieri e riconoscere ciò che conta davvero. È come togliere un peso dalle spalle e sentire finalmente di poter respirare senza sforzo. Questa leggerezza apre la porta alla gioia autentica. Non lasciarsi dominare dall’attaccamento non significa vivere senza legami, ma coltivare legami più sani. Significa amare sapendo che ogni cosa è fragile, ma che proprio questa fragilità rende ogni istante prezioso. È un invito a vivere nel presente con gratitudine, senza la paura di perdere ciò che abbiamo. Quando impariamo a lasciare andare, non perdiamo nulla di essenziale. Al contrario, guadagniamo la possibilità di vivere con cuore libero e mente serena. L’attaccamento eccessivo ci lega, ma la libertà interiore ci rende davvero ricchi. È in questo spazio vuoto e silenzioso che scopriamo la vera pace che da sempre cercavamo. #buddhismo #insegnamentibuddisti #riflessionebuddista