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Il 16 e 17 settembre si è celebrata a La Verna la Festa delle Stimmate, un appuntamento che riunisce ogni anno centinaia di fedeli e pellegrini nel luogo in cui 801 anni fa San Francesco ricevette l’“abbraccio delle stimmate” dal Signore. La celebrazione è iniziata la sera del 16 nel Santuario della Verna con la recita dei primi vespri, presieduti dal Vicario generale Fr. Ignacio Ceja. La stessa sera nella parrocchia di Chiusi della Verna si è svolta una preghiera con i giovani che, dopo la preghiera, hanno fatto un pellegrinaggio notturno che li ha portati sul Monte per partecipare alla celebrazione eucaristica della cosiddetta Veglia delle Stimmate. Fr. Massimo nella eucaristia si è rivolto ai tanti giovani presenti, guardandoli negli occhi, citando le parole del Vangelo appena ascoltato: Chi vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua (Lc 9,23-24). “Ma qui, 800 anni fa, Francesco ha scoperto cosa c’è dentro quelle parole. Non una minaccia, ma un invito ad amare come mai da soli potremmo immaginare”, ha detto il Ministro, ricordando come Francesco sia stato abbracciato dal Signore attraverso le stimmate. Facendo riferimento al 50° anniversario di professione di Fr. Cesare Vaiani, Definitore generale lì presente, ha detto: «Fr. Cesare tra poco, dopo 50 anni, dirà ancora qui davanti all’altare del Signore “Grazie perché mi hai chiamato”, ci dirà che è possibile vivere questo incontro e non farlo solo una volta e via. Ecco una persona viva che mi conosce per nome, questo è Gesù”. Poi ha continuato dicendo che “Gesù Cristo è una persona viva che mi viene incontro e che io posso incontrare, è un fratello e un amico, una persona che non ha evitato la sofferenza, ma le ha dato un senso”. La frase “Prenda la sua croce e mi segua” non significa cercare il dolore, ma condividerlo con Gesù perché Lui lo ha già trasformato, perché nelle sue ferite ci sono le nostre, ci sono quelle di tutti i sofferenti del mondo. Durante la Messa in occasione della celebrazione del 50° anniversario di professione, Fr. Cesare Vaiani ha fatto un emozionante rinnovo dei voti davanti al Ministro generale, che si è congratulato con lui per la sua perseveranza e il suo esempio di vita francescana. Dopo l’Eucaristia il Santuario è rimasto aperto tutta la notte, per una veglia fatta di momenti di preghiera personali e condivisi, per le confessioni: un ascolto di storie, parole, e prospettive nuove per vivere insieme la bellezza della Croce. Nella celebrazione del 17 settembre, Solennità delle Impressioni delle Stimmate di San Francesco, Fr. Massimo Fusarelli ha incentrato la sua omelia sulla Speranza, traendo spunto dall’anno giubilare ancora in corso. Ma quale Speranza, quali speranze? Dov’è il Signore? «Anche Francesco sale qui con le sue speranze. Le sue delusioni. Addirittura, in un momento di prova e di crisi. Quando sale su questo monte Francesco chiede al Signore: “Chi sei Tu, altissimo e buon Signore? E chi sono io, piccolo e povero Francesco?”, ha ricordato Fr. Massimo, sottolineando come il Poverello abbia capito proprio a La Verna di doversi spogliare completamente di se stesso e affidarsi totalmente al Signore, “di fare spazio a Colui che è la nostra speranza”, che “ci dona il suo Spirito, fa ardere il nostro cuore con le Scritture, ci conforta con il cibo dell’Eucaristia”. La Festa di quest’anno cade nel Centenario del Cantico delle Creature: non è un caso che dopo il dono delle Stimmate, Francesco scenda dalla Verna e componga la sua lode al sommo Creatore: riconosce che tutto è di Dio, perché tutto viene da Lui e a Lui ritorna, ha sottolineato Fusarelli, augurando a tutti di riconoscere l’opera del Signore e non esserne “predatori e omicidi”. Alla fine dell'Eucaristia, il Ministro generale si è congratulato con Fr. Cesare Vaiani per i suoi 50 anni di professione e con sei frati polacchi che stanno celebrando il 25° anniversario di professione. Come avviene tutti i giorni nel santuario, alle 15.00 si è recitata l’Ora Nona per poi avviarsi in processione verso la Cappella delle Stimmate.