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Abbiamo chiesto alla Dott.ssa Cristina Graziani (Biologa, Specialista Patologia Clinica) di chiarirci le valenze di questo semplice e così importante test non invasivo. CEMAD Centro Malattie dell'Apparato Digerente del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS http://www.cemadgemelli.it/ "Il Breath Test o test del respiro è un test affidabile, accurato, sensibile, riproducibile, estremamente semplice e non invasivo: può quindi essere eseguito sia dai pazienti pediatrici sia da donne in gravidanza. Quando viene prescritto? Viene prescritto nei casi di dolori addominali, disturbi addominali quali gonfiore, dolore, gastriti, oppure irregolarità dell’alvo, malassorbimento o intolleranze agli zuccheri che comunemente vengono assimilati dalla parete intestinale, quali lattosio, fruttosio e sorbitolo. Come si esegue il test? Il paziente deve seguire una preparazione nei giorni precedenti il test che comprende l’eliminazione dell’assunzione di antibiotici, lassativi e fermenti lattici vivi e il giorno del test giunga in ambulatorio completamente a digiuno. Esegue un soffio basale in apposite sacche di raccolta, dopo di che berrà una soluzione dello zucchero corrispondente all’esame che è stato prescritto dal medico curante, e rientrerà poi in ambulatorio ad intervalli regolari di 15 o 30 minuti a seconda del tipo di test, per una durata totale tra le due e le quattro ore. Che cosa viene misurato con questo test? Vengono misurate, attraverso un gascromatografo, le concentrazioni, nel nostro intestino, di idrogeno, di metano e di anidride carbonica che vengono prodotte in seguito al metabolismo di tali zuccheri nel nostro intestino. A seconda della concentrazione soprattutto di idrogeno, ma al clinico serve spesso anche l’informazione sul metano, si avranno appunto informazioni sulla intolleranza o malassorbimento di uno zucchero oppure sulla velocità del transito intestinale o sulla presenza di SiBO. Noi in ambulatorio eseguiamo numerosi tipi di breath test, circa 9, e fra i più comuni ci sono il breath test al lattosio che serve che diagnosticare l’intolleranza o il malassorbimento a questo zucchero. Il lattosio, che si trova comunemente nel latte e nei derivati soprattutto freschi, però può essere utilizzato come conservante dall’industria alimentare, quindi può trovarsi anche in alimenti meno sospetti come la maggior parte degli alimenti industriali che noi compriamo comunemente nei negozi e nei supermercati. Oppure, il breath test al lattulosio, molto importante per il clinico perché si basa sulla metabolizzazione di questo zucchero di sintesi. Il lattulosio non si trova in natura ed è difficilmente assorbibile dal nostro intestino, e quindi ci da’ informazioni sul tempo di transito intestinale e sulla presenza di SIBO – cioè la sovracrescita batterica a livello di intestino tenue – e quindi un’alterazione, uno squilibrio della flora batterica intestinale. Ultimamente abbiamo messo a punto un nuovo breath test che si chiama al lattulosio mannitolo, o double sugar test, che serve per valutare l’indice di permeabilità intestinale. In questo test, il paziente assumerà due zuccheri, il lattulosio, con la modalità di esame precedentemente descritta, e il mannitolo. Contemporaneamente raccoglie un campione urinario prima del test e durante il test, e questo esame è molto importante perché permette al clinico di avere informazioni non solo sul tempo di transito intestinale e sulla sovracrescita batterica, ma anche su una aumentata permeabilità intestinale che si può avere in pazienti che hanno ad esempio infiammazioni, allergie, morbo di Crohn, colite ulcerosa oppure infiammazioni dovute a virus oppure a farmaci, in quanto gli enterociti, che sono le cellule che tappezzano la parete intestinale, si allontanano le une dalle altre creando un varco attraverso il quale possono traslocare componenti del microbiota che si trovano all’interno dell’intestino e facilitare quindi l’infiammazione anche dei distretti adiacenti."