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In questa puntata di Super Quark degli anni 2000 Piero Angela spiega perché è necessario farla e come funziona la decompressione che devono effettuare i subacquei dopo una immersione condotta oltre i limiti della curva di sicurezza, per evitare una embolia, meglio descritta come malattia da decompressione. #decompressione #subacquea #pieroangela #immersioni #quark #embolia Ogni tanto leggiamo di questa stagione che un subacqueo ha dovuto essere trasportato rapidamente in ospedale e messo in una camera iperbarica per evitare gravi rischi di embolia, andare sott'acqua e scendere in profondità come fanno i sub è qualcosa di contrario alla nostra natura perché noi siamo mammiferi terrestri e siamo anche intelligenti ed abbiamo saputo costruire delle tecniche che ci permettono di sconfinare dal nostro territorio naturale e comportarci almeno in parte come dei pesci ma con dei rischi. Il servizio che ora vedrete di Giovanni Carrada e di Sergio Spano è una precisa ricostruzione di cosa succede nel corpo umano quando si scende sott'acqua con le bombole e vedremo perché a volte qualcosa può andare storto credo che quello che vedremo potrà essere utile per coloro che praticano naturalmente questo sport ma anche molto interessante per tutti noi per capire come reagisce l'organismo in quelle condizioni. E' un po' come stappare una bottiglia di champagne dice il servizio. Ma questa volta le bollicine dentro il corpo possono essere molto pericolose. Laura sta per correre un rischio gravissimo, un rischio che moltissimi subacquei corrono ma senza saperlo tutto ha origine proprio da ciò che gli permetterà di respirare sott'acqua. Come fanno i pesci quando respiriamo i muscoli respiratori espandono il torace richiamando così aria nei polmoni si tratta di muscoli fatti per vincere la pressione atmosferica dovuta al peso dell'aria sopra di noi l'acqua però pesa quasi 800 volte più dell'aria e già a qualche metro di profondità la pressione che esercita sul torace è così alta da impedirci di aprire i polmoni per farlo. Ci vuole l'erogatore che momento per momento fornisce l'aria della bombola alla stessa pressione dell'acqua [Musica] circostante. Laura è scesa a 10 m e la pressione è già di 2 atmosfere e a 20 m di 3 atmosfere ogni 100 particelle d'aria 78 sono di azoto, un gas che al contrario dell'ossigeno non viene utilizzato dall'organismo. Più si scende più azoto si scioglie nel sangue e quindi nei tessuti. La Grotta meta dell'immersione è piuttosto profonda qui a 35 m la quantità di azoto che Laura assorbe è quattro volte e mezzo più alta del [Musica] normale l'emozione per l'incontro con la Murena ingigantita dal fatto di trovarsi sott'acqua e nel buio fa sì che Laura cominci a respirare più rapidamente. In questi momenti la quantità di azoto assorbita può anche raddoppiare ma finché resta sott'acqua l'azoto resta disciolto e non crea alcun problema durante la risalita. Però la pressione diminuisce e l'azoto comincia quindi a uscire di soluzione sotto forma di piccole bollicine esattamente come accade quando stappiamo una bottiglia di spumante dai tessuti le bollicine passano nelle vene e viaggiano fino al cuore e quindi ai capillari dei polmoni da dove l'azoto si libera all'esterno insieme all'aria espirata. Ma ci vuole tempo perché tutti i tessuti ciascuno con la sua velocità si liberino di tutto l'azoto assorbito e più rapida è la risalita quindi la caduta della pressione più numerose e più grandi sono le bollicine. Aumenta così il pericolo che una di esse si incastri per così dire in un piccolo vaso bloccando il flusso di sangue e provocando un'embolia. Per dare tempo all'organismo di liberarsi gradualmente dell'azoto durante la risalita si fanno delle soste calcolate dal computer in base al tempo trascorso alle diverse profondità. Il computer non sa che Laura nella grotta ha assorbito più azoto del previsto ma non sa soprattutto del problema nel suo cuore e non lo sa neppure Laura. Tra i due Atri del cuore c'è infatti una piccola apertura a valvola il cosiddetto forame Ovale una malformazione presente in una persona su quattro da qui in caso di sforzo può passare un po' di sangue a terra la cosa non ha alcuna conseguenza ma durante un'immersione alcune bollicine di azoto possono passare dall'atrio destro a quello sinistro non passano così dai polmoni dove possono essere smaltite ma finiscono nella circolazione arteriosa dove possono diventare molto pericolose. Fa male qui ragazzi mi date una mano a tirarla su per favore, che succede! Il problema non è una bollicina nell'articolazione Come spesso accade Il dolore è Infatti dovuto ad una bollicina che si è incastrata in un capillare tra le cellule nervose del midollo spinale dove arrivano e partono i segnali tra il cervello e le gambe è il segnale che le cellule stanno cominciando a soffrire per la carenza di ossigeno dai tessuti nel frattempo continuano a liberarsi.