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Ciao; Immagina una vita in cui nulla può turbare la tua pace, dove insulti, problemi o qualsiasi cosa intorno a te non ti influenzano. Oggi, impareremo 10 insegnamenti buddisti affinché nulla ti disturbi. Come una volta disse il Buddha: La pace viene dall'interno, non cercarla all'esterno. Prima di iniziare, metti mi piace al video e iscriviti al canale, così non perderai i nostri nuovi video. Insegnamento 1. Insulti e offese non hanno il potere di disturbarti. Gli insulti e le offese sono come nuvole che passano nel cielo: possono oscurarlo per un momento, ma non cambiano la natura del cielo stesso. Allo stesso modo, le parole offensive non hanno un potere intrinseco per ferirti, a meno che tu non conceda loro quel potere. Quando qualcuno ti insulta, è come se ti stesse lanciando un sasso, ma sta a te decidere se raccoglierlo o lasciarlo cadere. Nella tradizione buddista, si dice che la rabbia e l’odio siano come carbone ardente: prima di ferire gli altri, bruciano te stesso. Se reagisci agli insulti con rabbia, stai alimentando il fuoco dentro di te. Invece, se rimani calmo e osservi le parole senza attaccamento, scopri che non hanno alcun reale potere su di te. È come guardare una tempesta da una finestra: puoi vederla, ma non ti tocca. Una storia zen racconta di un monaco che veniva continuamente insultato da un villaggio. Un giorno, un discepolo gli chiese: "Perché non rispondi? Non ti feriscono quelle parole?" Il monaco sorrise e disse: "Se qualcuno ti offre un dono e tu non lo accetti, a chi appartiene quel dono?" Le parole offensive sono come quel dono: se non le accetti, rimangono con chi le ha pronunciate. La pratica della consapevolezza ci insegna a osservare le emozioni senza identificarci con esse. Quando qualcuno ti offende, invece di reagire immediatamente, fai un respiro profondo e chiediti: "Perché queste parole mi turbano? C’è qualcosa in me che sta dando loro importanza?" Questa riflessione ti aiuta a comprendere che il vero potere non è nelle parole, ma nella tua reazione ad esse. Ricorda, le persone che insultano spesso agiscono per dolore, ignoranza o paura. Non è una giustificazione per il loro comportamento, ma una chiave per comprendere che le loro parole non riguardano realmente te. Sono un riflesso del loro stato interiore. Quando lo capisci, diventi più compassionevole e meno incline a prendere le offese come qualcosa di personale. Un altro insegnamento buddista utile è quello del "vuoto". Le parole, come tutto il resto, sono vuote di un significato intrinseco. È la nostra mente che attribuisce loro un peso. Se impari a vedere le parole come semplici suoni, senza attaccarti al loro significato superficiale, scopri che non possono disturbare la tua pace interiore. Praticare la pazienza e la tolleranza non significa essere passivi o accettare comportamenti tossici. Significa, invece, scegliere di non permettere che le azioni degli altri controllino il tuo stato d’animo. È un atto di libertà interiore, un modo per affermare che la tua felicità non dipende da ciò che gli altri dicono o fanno. Una curiosità: nel buddismo tibetano, si usa spesso l’immagine di uno specchio per spiegare questo concetto. Lo specchio riflette tutto ciò che gli si pone davanti, ma non trattiene nulla. Allo stesso modo, puoi permettere alle parole di passare attraverso di te senza che lascino traccia. Questo non ti rende insensibile, ma libero. Infine, ricorda che la pratica della gentilezza amorevole (metta) può trasformare anche le situazioni più difficili. Quando rispondi agli insulti con compassione, rompi il ciclo della rabbia e dell’odio. Non stai facendo un favore all’altro, ma a te stesso, perché stai coltivando una mente pacifica e serena. In sintesi, gli insulti e le offese sono come eco in una montagna: se non ci sono pareti, il suono non rimbalza. Se non dai spazio alle parole negative nella tua mente, non possono disturbarti. La vera libertà sta nel non permettere che gli altri decidano come ti senti. #inseinsegnamentibuddisti #buddismo #buddha