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Prevenire e contrastare la violenza di genere, trasformare tutele e servizi in strumenti di autonomia per le vittime, riflettere su una delle emergenze sociali più profonde del Paese. Il 10 dicembre, all’Università IUAV, si è svolto il convegno “Alleanza tra uomini e donne: INPS contro la violenza di genere”, un momento di confronto istituzionale su un fenomeno che non riguarda solo le donne, ma colpisce l’intera società dalle fondamenta, indebolisce le comunità e mette alla prova la fiducia collettiva. Dopo il saluto del Magnifico Rettore Benno Albrecht, sono intervenuti il Presidente dell’INPS, Gabriele Fava, il Direttore Generale Valeria Vittimberga e la Consigliera d’Amministrazione Maria Luisa Gnecchi. Il confronto è stato moderato dalla giornalista Rai Alessia Zambon, con le relazioni di Maria Giovanna De Vivo, Presidente CUG INPS, e del Direttore Centrale Comunicazione INPS Diego De Felice, con gli interventi di Filippo Pagano, Direttore Regionale INPS Veneto, Silvia Cavallarin di Veneto Lavoro e con la significativa partecipazione e testimonianza di Gino Cecchettin, papà di Giulia. L’INPS è impegnato a tutto campo nel contrasto a ogni forma di violenza di genere e promuove la cultura del rispetto attraverso una linea di collaborazione e di non competitività tra i sessi. Con il contributo fondamentale del Comitato Unico di Garanzia (CUG), l’Istituto sviluppa e sostiene attivamente progetti e campagne di sensibilizzazione e informazione interna ed esterna, ha adottato criteri oggettivi e neutri per la progressione retributiva e di carriera, nell'ottica di ridurre il gender pay gap, e impiega piani di azione specifici - come le Linee Guida per la Parità di Genere e il Piano Operativo - per promuovere equità nelle assunzioni, carriera, retribuzione, conciliazione vita-lavoro e prevenzione delle molestie, integrando gli obiettivi del PNRR e della certificazione di parità di genere, già ottenuta dall’INPS come primo ente pubblico in Italia. Sul piano dei servizi, l’Istituto garantisce il supporto alle vittime di violenza attraverso due misure di sostegno fondamentali che abbiano intrapreso un percorso di protezione certificato: il Reddito di Libertà, un contributo economico mensile fino a 500 euro che mira a favorire l'autonomia economica e il Congedo Indennizzato, che permette alle lavoratrici dipendenti di assentarsi dal lavoro per un massimo di novanta giorni, anche frazionabili, mantenendo il 100% della retribuzione e la copertura contributiva. “Investire sulla parità delle donne e sulla loro reale inclusione nel mondo del lavoro, spesso caratterizzato da carriere discontinue e penalizzate rispetto a quelle maschili, è fondamentale non solo per le donne, ma anche per la società italiana nel suo insieme – ha sottolineato nel suo intervento il DG Valeria Vittimberga -. È fondamentale che le donne non si trovino costrette a scegliere tra realizzarsi professionalmente e seguire la loro vocazione di madri. Devono avere la libertà economica necessaria per poter scegliere il senso della propria vita, raggiungendo così una piena realizzazione”.