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L’ex polveriera di Marteggia, situata nel comune di Meolo (Venezia), rappresenta uno dei siti di archeologia militare e industriale più significativi del Basso Piave. Un tempo luogo di massima sicurezza e segretezza, oggi è al centro di progetti di riqualificazione ambientale e storica. La struttura fu realizzata negli anni '30 dal Ministero della Difesa (allora Ministero della Guerra) come deposito di munizioni e polveri piriche. La scelta di Marteggia non fu casuale: la zona era strategicamente isolata, lontana dai grandi centri abitati ma ben collegata alle direttrici ferroviarie e stradali verso il fronte orientale. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il sito assunse un ruolo cruciale per il rifornimento delle truppe dell'Asse. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, passò sotto il controllo delle forze tedesche. Proprio a causa della sua importanza logistica, fu oggetto di pesanti bombardamenti da parte degli Alleati, che miravano a interrompere la catena di approvvigionamento di esplosivi. Nel dopoguerra, il sito rimase attivo sotto l'egida dell'Esercito Italiano. Durante gli anni della Guerra Fredda, Marteggia continuò a fungere da deposito logistico. Tuttavia, con il mutare delle strategie militari e la fine della minaccia ai confini orientali dopo il crollo del Muro di Berlino, l'importanza del sito diminuì progressivamente fino alla sua definitiva dismissione negli anni '90.