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Giri per le viuzze del borgo e li vedi, li incroci, li saluti. E capisci subito che in quell'istante il tempo diventa una variabile molto relativa, perché ti emozioni oggi per ciò che è stato un tempo. Succede a Ferrara di Monte Baldo, circa 800 metri di altitudine e poco più di 200 anime in tutto, di cui solo una sessantina stabilmente residenti. Ma quei pochi, per il Natale 2025 hanno deciso di mettersi in vetrina, ma non tanto per un vezzo estetico, bensì per rispolverare le radici, sperando che diventi un modo per tornare a far vivere la montagna o, quantomeno, a non farla morire. È stata questa l'idea di amministrazione comunale (Ferrara di Monte Baldo è il comune più piccolo, in termini di abitanti, della provincia di Verona e il terzultimo in Veneto) e Pro Loco alla vigilia della festa cristiana più sentita dell'anno. L'hanno voluta festeggiare coinvolgendo la popolazione, invitandola a creare i presepi (ce ne sono circa un centinaio, sia esposti sui davanzali sia nelle casette allestite lungo le vie) ma anche a far parlare la memoria, attraverso gli abiti (tabarri, gilet, cappelli, mantelline e altro a tema rigorosamente '900) e gli strumenti antichi, domestici e da lavoro, collocati in diversi punti del paesino. E così passeggiando lungo le vie diventa piacevole scambiare un saluto con distinti signori intabarrati e con le consorti con gli abiti tipici, mentre nelle vecchie stalle e cantine, si ammirano le straordinarie opere d'arte di un brillante artista napoletano che ha realizzato delle figure a grandezza naturale rievocando non solo la Sacra famiglia e la Natività, ma anche alcuni mestieri che un tempo caratterizzavano la vita di Ferrara di Monte Baldo. E in piazze, invece, spazio ai sapori, esposti nei banchetti occupati da piccoli artigiani del gusto e non solo ma tutti locali, sfoggiando così un'autenticità distintiva, ben diversa dal clamore commerciale di cianfrusaglie e paccottiglie più o meno cinesi o senza tipicità. E quel giorno c'erano anche i maestri di Castelletto di Brenzone che preparavano la carbonera, questa ricetta caratteristica dell'Alto Garda e del Baldo a base di polenta, formaggio e olio extravergine, da assaggiare prima di gustare l'altrettanto splendida fogassa, il dolce semplicissimo che un tempo si cuoceva sul camino. Insomma, della poesia di un tempo non mancava assolutamente nulla... Scarica l'app di Ti Porto Io: Android https://goo.gl/m5o99t iOS https://goo.gl/gzZl9s Seguimi sui miei profili social! Facebook / stevecantiero Instagram / tiportoio_official