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Il documentario offre uno spaccato intenso e drammatico delle udienze del Maxiprocesso di Palermo (1986), concentrandosi sulle audizioni dei primi e più importanti collaboratori di giustizia e sulle reazioni scomposte e violente degli imputati nelle gabbie. 1. Il Punto di Vista di Giovanni Falcone Il Giudice Giovanni Falcone apre l'analisi affermando che il Maxiprocesso è la risposta indispensabile dello Stato alla crescente "violenza e prepotere dell'arroganza mafiosa" [00:22]. Individua l'omicidio del Generale Carlo Alberto dalla Chiesa come il momento di svolta che ha risvegliato la consapevolezza pubblica [01:09]. "Dissociazione" vs. "Pentitismo": Falcone preferisce usare il termine "dissociazione" [02:37], e ritiene che le testimonianze dei collaboratori, sebbene non decisive da sole, siano state fondamentali per consentire una "lettura dall'interno del fenomeno mafioso" [01:24]. Il Prezzo della Lotta: Riflettendo sui sacrifici personali, Falcone menziona in modo particolare l'uccisione del Dott. Antonino Cassarà, definendolo uno dei suoi collaboratori più "impegnati e intelligenti" [04:00]. 2. Le Voci dei Collaboratori: Buscetta e Contorno La parte centrale del dibattimento è dominata dalle audizioni dei due principali collaboratori di giustizia. Tommaso Buscetta: Descritto come un uomo intriso di "mafiosità" [05:50], chiarisce che il termine "mafia" era un'indicazione letteraria e che l'organizzazione si chiamava "Cosa Nostra" (prima ancora "uomini d'onore") [06:55]. Rivela di aver agito come una sorta di "sindacalista antelitteram delle carceri" ottenendo piccoli miglioramenti per la comunità dei detenuti [08:28]. Salvatore Contorno: Entra in aula l'11 aprile tra fischi e insulti degli imputati [08:38]. Contorno giustifica la sua collaborazione accusando la nuova mafia di aver tradito i vecchi codici d'onore, come l'omicidio di "una donna o un piccirito" [09:34]. Spiega come la struttura di Cosa Nostra si sia "profondamente modificata" nei primi anni '80, con la spaccatura dei consensi sulle decisioni relative ai "grandi delitti" come gli assassini di magistrati e politici [10:51], motivazione principale della sua dissociazione [11:05]. 3. Le Rivelazioni Macabre e l'Ingresso di Liggio Le deposizioni dei collaboratori portano alla luce dettagli di una violenza inaudita. L'Orrore dell'Acido: La testimonianza di Sinagra (il cugino omonimo del collaboratore) descrive il raccapricciante metodo utilizzato dai mafiosi per far "sciogliere" i corpi nell'acido, in un bidone e poi disperdere i resti [12:49]. La Sfida di Liggio: Il 9 aprile 1986, Luciano Liggio ("Lucianeddu la primula di Corleone") [15:31], chiede di essere interrogato per smentire le "bugie" di Buscetta e sollecita un confronto [14:33]. Liggio, in carcere dal '74, nega di aver potuto impartire ordini per delitti e accusa Buscetta di provare un "odio profondo" nei suoi confronti, risalente a quando Liggio si oppose a un presunto tentativo di colpo di stato sostenuto da Buscetta nell'estate del 1970 [18:37]. 4. Le Proteste e la Follia in Aula L'udienza è costellata da atti di protesta e simulazione che riflettono l'altissima tensione emotiva degli imputati. L'Autolesionismo: Il 21 maggio 1986, l'imputato Salvatore Ercolano si cuce le labbra con una spillatrice in segno di protesta, costringendo un compagno di gabbia a leggere la sua smentita delle accuse [19:59]. La Simulazione: Il 4 agosto 1986, l'imputato Vincenzo Sinagra ("tempesta") viene condotto in aula in camicia di forza e urlando, ma dopo aver ingerito un paio di chiodi in un precedente episodio, una perizia psichiatrica stabilisce che è un simulatore [20:23], e lui stesso afferma di essere il "nuovo Messia" [21:13]. #italiamistero #Maxiprocesso #TotòRiina #CosaNostra #Mafia #StoriaDItalia #storia #storiavera #perte [01:09]Falcone identifica l'omicidio del Generale Dalla Chiesa come il momento di svolta nella lotta alla mafia.[02:37]Falcone preferisce il termine "dissociazione" a "pentitismo".[04:00]Falcone menziona l'uccisione di Antonino Cassarà come uno dei delitti più dolorosi.[06:55]Buscetta chiarisce che la vera organizzazione si chiama Cosa Nostra.[08:45]Salvatore Contorno fa il suo ingresso in aula, accolto da fischi e insulti.[09:26]Contorno accusa i mafiosi attuali di non rispettare le vecchie leggi (non uccidere donne e bambini).[12:49]La testimonianza sui corpi sciolti nell'acido e dispersi nelle condotte fognarie.[14:33]Luciano Liggio chiede di essere interrogato e confrontato con Buscetta.[18:37]Liggio accusa Buscetta di odio per la sua opposizione a un colpo di stato nel 1970.[19:59]Salvatore Ercolano si cuce le labbra con una spillatrice.[20:23]