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Per la 3 E liceo linguistico e per la 3 I liceo delle scienze umane ecco a voi una nuova videolezione di letteratura italiana. Proseguiamo il nostro viaggio all'interno del "Canzoniere" di Francesco Petrarca (1304-1374) leggendo, analizzando e commentando insieme il sonetto "Erano i capei d'oro a l'aura sparsi" (RVF 90). Si tratta di una poesia giustamente famosa non solo per la sua evidente bellezza, ma per i numerosi spunti che offre a vari livelli: è una "descriptio", cioè una descrizione della bellezza di Laura; è un confronto tra il passato e il presente; è un'autentica miniera di topoi, cioè di luoghi comuni letterari. Ma ci serve anche per capire come l'espressione "donna angelo" abbia in Petrarca un valore profondamente diverso rispetto a quello che abbiamo avuto modo di incontrare in Dante. Dunque buona lettura e... buono studio! --- Erano i capei d’oro a l’aura sparsi che ’n mille dolci nodi gli avolgea, e ’l vago lume oltra misura ardea di quei begli occhi, ch’or ne son sì scarsi; e ’l viso di pietosi color’ farsi, non so se vero o falso, mi parea: i’ che l’esca amorosa al petto avea, qual meraviglia se di sùbito arsi? Non era l’andar suo cosa mortale, ma d’angelica forma; e le parole sonavan altro che pur voce umana; uno spirto celeste, un vivo sole fu quel ch’i’ vidi: e se non fosse or tale, piagha per allentar d’arco non sana. --- Per tutti coloro che fossero interessati a molti altri video (di Italiano e non solo...), ecco a voi il link al mio canale: / @lucaaquadro Iscrivetevi! ---