У нас вы можете посмотреть бесплатно IGOR PROTTI, gli inizi: "A Livorno mi chiamavano 'il Bimbo' (PT 1 di 3) или скачать в максимальном доступном качестве, видео которое было загружено на ютуб. Для загрузки выберите вариант из формы ниже:
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Igor Protti vent'anni fa lasciava il calcio. Lo lasciava con un gol di testa in Livorno-Juventus 2-2 del 22 maggio 2005. Un gol bellissimo, saltando sopra Cannavaro, che l'anno dopo avrebbe vinto il Pallone d'Oro. Un gol che ricorda il primo gol di Pelè nella finale del 1970, contro l'Italia. In questa lunga intervista, divisa in tre parti, si ripercorre l'intera carriera del bomber. "Mi vedevano come un ultras in campo", ha raccontato Protti. Il suo legame con Livorno è speciale. L'ex presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, lo ha definito "il grande protagonista del ritorno del Livorno in Serie A". Un riconoscimento che Protti ha apprezzato enormemente: "Per me è stato un momento straordinariamente bello", ha confessato. Walter Mazzarri, uno dei suoi allenatori, ha evidenziato le qualità tecniche di Protti: "Ha un'esplosività particolare sulle gambe che lo fa essere anche bravissimo di testa". Una dote che l'attaccante ha confermato: "Sui 5-10-15 metri, durante gli allenamenti, non ricordo un mio compagno che mi sia arrivato avanti, solo Beppe Signori mi era pari". Nato a Rimini nel 1967, ha ricevuto il nome Igor perché sua madre lo aveva sentito pronunciare da una turista straniera, che chiamava il figlio. È cresciuto in una famiglia umile, con un padre muratore e una madre casalinga. Intervista, video e montaggio di René Pierotti Ha iniziato a giocare a calcio a 8 anni con i Gladiatori, in modo del tutto casuale. "Uno dei bambini doveva andare a casa a fare i compiti e l'allenatore mi ha chiesto se volevo sostituirlo", ha ricordato. Il Rimini lo ha acquistato dai Gladiatori, realizzando il suo primo sogno. "Ero tifosissimo del Rimini, andavo a vedere le partite con mio babbo", ha spiegato. Ha esordito in prima squadra a 16 anni e mezzo, ma ha collezionato solo sette presenze senza segnare. Nel 1985 è arrivato al Livorno. "Mi chiesero se volevo andare a Milano a fare la Primavera del Milan o a Livorno a giocare in Serie C", ha rivelato. Ha scelto Livorno per confrontarsi subito con il calcio professionistico. Nella città toscana si è innamorato. I tifosi lo hanno subito adottato chiamandolo "il Bimbo" per la sua giovane età. Ha anche trovato l'amore, conoscendo quella che sarebbe diventata sua moglie. Ha lasciato Livorno per motivi economici della società, ma ha mantenuto la promessa di tornare nel 1999 "per aiutare la città e la squadra a tornare almeno in Serie B". Una caratteristica peculiare della sua carriera: ha giocato principalmente in città di mare. "So cosa significa nascere in una città sul mare, amo il mare in particolar modo d'inverno", ha confessato. "È quella cosa che ti dà una sensazione di apertura, di respirare". Protti non ha mai esultato contro le sue ex squadre. "Sapevo che per me era una gioia, ma per i miei vecchi tifosi un momento di tristezza", ha spiegato. Il suo talento ha fatto brillare anche i compagni di reparto. Cristiano Lucarelli ha stabilito il record personale con lui: 29 gol in Serie B e 24 in Serie A. #protti