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Una passeggiata, un volo fantastico, nel bellissimo altopiano di Montelago nel comune di Sefro. Resta in contatto come attraverso i miei social: ⬇ ⬇ ⬇ Il mio blog: https://www.giardinoweb.org/ ⬇ ⬇ ⬇ Instagram: / giardinoweb I piani di Montelago sono contenuti in una suggestiva conca, sita a circa 900 m di quota e circondata da rilievi appenninici di composizione calcarea, che raggiungono i 1435 m (Monte Igno). I due piani hanno le seguenti caratteristiche : il piano superiore ha una quota minima di 918,2 s.l.m. e si estende su un’area di circa 1,1 Km quadrati, il piano inferiore ha una quota minima di 891,0 s.l.m. e presenta un’area di circa 0,6 Km quadrati. L’origine della conca è da attribuirsi all’attività tettonica di faglie recenti (età prevalente Plio-pleistocenica), collocate principalmente al margine orientale. Esse hanno prodotto lo sprofondamento della zona centrale rispetto alle parti rilevate; si sono create così le condizioni fisiografiche per la formazione di un bacino lacustre, presente ancora in tempi storici e la cui esistenza è registrata anche nei depositi sedimentari sottostanti la piana attuale. Il lago veniva parzialmente drenato dai condotti naturali legati ai fenomeni carsici, connessi alla natura calcarea del rilievo. Al carsismo si deve la formazione di doline e di inghiottitoi, ben visibili nel piano inferiore. Gli inghiottitoi favoriscono il deflusso delle acque, che riemergono a quote decisamente inferiori: all’altezza della Sorgente di San Giovanni (circa 500 m di quota), nella zona di Sefro e all’altezza della Sorgente di Figareto (circa 600 m di quota), nei pressi di Selvazzano. La bonifica del piano superiore e del lago residuo si deve a Giulio Cesare da Varano, signore di Camerino, che l’avrebbe attuata dopo il 1458. Si abbattè allora la barriera naturale di roccia che separava i due piani del lago e col taglio artificiale, attraverso il quale corre oggi la strada, si favorì il deflusso delle acque dal piano superiore a quello inferiore dove vengono assorbite tramite inghiottitoi. La bonifica consentì lo sfruttamento agricolo intensivo della piana, fino a tempi molto recenti ( anni settanta del secolo scorso ). Attualmente l’intera area di Montelago è prevalentemente utilizzata per il pascolo di ovini e bovini. Nel piano inferiore, durante i mesi invernali, si forma un lago che occupa gran parte della piana. Nel piano superiore vi è un lembo di torbiera unica in tutta la regione Marche. Grazie allo scarso impatto antropico, il piano inferiore è ben preservato e conserva tutto il suo interesse paesaggistico e naturalistico, non è così per il piano superiore, che è stato in parte bonificato. La vegetazione, formata di prati umidi, inondati e palustri, è disposta in fasce concentriche in relazione alle caratteristiche geomorfologiche ed idriche. Qua e la emergono affioramenti rocciosi, che documentano i meccanismi di deformazione delle rocce calcaree ( significativi e caratteristici quelli della zona del monte Cimara Fosso di San Giovanni del mont’Igno e dei monti di Mistrano e di Selvazzano) #montelago #sefro #drone