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Come aiutare un bambino che soffre di ansia e si sente insicuro?

COME AIUTARE UN BAMBINO CHE HA BISOGNO DI RIFARE TANTE VOLTE UN COMPITO PERCHE' SI SENTE INSICURO? Quando un bambino ha poca fiducia nelle proprie capacità spesso tende a mettere una cura eccessiva nelle cose che fa. Se si tratta di un disegno, cancella in continuazione piccoli dettagli che non gli piacciono e li rifà più e più volte impiegando un sacco di tempo. Se si tratta di fare un esercizio di matematica, i numeri devono essere scritti bene, incolonnati perfettamente uno sotto l’altro, altrimenti sarà un disastro! I genitori che aiutano questi bambini nei compiti per casa spesso si sentono ESASPERATI. Apprezzano la cura che il proprio figlio mette nel fare le cose ma intuiscono che non si tratta di semplice impegno. È qualcosa che va ben oltre. Vedono che il bambino va in ansia non appena commette un errore, che si preoccupa sempre di quello che succederà e si aspetta un giudizio negativo da parte degli altri anche se il suo lavoro è ben curato. Questo modo di vedere il mondo IN BIANCO O NERO è tipico dei bambini (ma anche degli adulti!) che soffrono a causa di ansia e preoccupazioni. Ogni volta che devono affrontare una situazione o un compito, la prima emozione che fa capolino in questi bambini è LA PAURA. Il timore li induce spesso a EVITARE di affrontare molte situazioni. Iniziano un’attività sportiva ma dopo un po' la lasciano perché non si sentono bravi come gli altri. Trovano delle scuse per evitare di andare al compleanno di un amico. Chiedono ai genitori di stare a casa nel fine settimana perché non hanno voglia di uscire. E di fronte a ciò che non si può evitare (esempio la scuola) come reagiscono? Fanno fatica ad alzarsi al mattino, dicono di non sentirsi bene, di avere mal di pancia e nausea. Si tratta di sintomi REALI, non di banali scuse. Le nostre emozioni influenzano moltissimo ciò che accade nel nostro corpo. Fortunatamente questi circoli viziosi si possono interrompere. In questo video vi aiuto a capire come potete iniziare a mettere in discussione il pensiero “bianco o nero” del vostro bambino. Molti genitori imparano a usarlo anche su se stessi. E questa è la cosa bella di lavorare con le mamme e i papà: chiedono aiuto per i propri figli e trovano la motivazione per crescere insieme a loro anche emotivamente!