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Questa mattina dalle ore 8 ha preso il via una protesta agguerrita di lavoratrici e lavoratori della Coop ha mobilitato tutto il territorio ma anche tantissimi lavoratori di altre località davanti alla sede della COOP di Colleferro, con una partecipazione che ha coinvolto non solo i sindacati ma anche le istituzioni locali. Al presidio, accanto a decine di bandiere delle diverse sigle sindacali, organizzato dalle sigle FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTUCS, erano presenti il Sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna, l’Assessore Marco Gabrielli e, in segno di forte solidarietà istituzionale, anche la Sindaca di Valmontone Veronica Bernabei. L’iniziativa di protesta arriva proprio all’indomani dell’atteso confronto tra i vertici di Unicoop Etruria e le organizzazioni sindacali nella Capitale: un incontro, inizialmente previsto per metà novembre e poi rinviato al 1° dicembre, che invece di rassicurare ha drammaticamente alimentato una fase di forte tensione sociale e sindacale. Come primo atto di mobilitazione è stato proclamato lo stato di agitazione e fissato lo sciopero unitario di oggi, 18 dicembre. Nel corso della riunione svoltasi in precedenza a Roma il Direttore Generale di Unicoop Etruria, dott. Tarozzi, avrebbe illustrato i risultati della sua gestione: un apparente rafforzamento patrimoniale, una ridefinizione della struttura finanziaria e il raggiungimento di un presunto nuovo equilibrio economico. Sulla base di questi presupposti il management avrebbe quindi presentato un piano strategico che prevede la cessione in corso di 16 punti vendita considerati ad alta redditività e la progettata dismissione di ulteriori 24 negozi distribuiti tra Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo e Marche. Un piano, hanno denunciato i sindacati, che comporta conseguenze pesantissime sul piano occupazionale e territoriale. Oltre alla chiusura di punti vendita, infatti, la direzione di Unicoop Etruria ha confermato la previsione di almeno 180 fuoriuscite di lavoratrici e lavoratori dalle sedi amministrative, scatenando forte preoccupazione anche per l’indotto e la tenuta sociale delle comunità interessate. A completare il quadro, la società ha annunciato un deciso intervento sui cosiddetti “microcosti”, ritenuti eccessivamente impattanti sul bilancio, declinando il proprio messaggio economico con la parola d’ordine aziendale di queste settimane: “sobrietà” La reazione sul territorio non si è fatta attendere: la protesta di stamattina a Colleferro è stata accompagnata da un NO deciso e corale sia dell’Amministrazione comunale di Colleferro che di quella di Valmontone, che hanno espresso solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori in presidio e sottolineato la necessità di salvaguardare l’occupazione locale e la coesione sociale.