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Gli ingegneri sovietici non credevano che l’Italia avesse costruito questo aereo

Era il 1943 quando un gruppo di ingegneri sovietici, riuniti in una sala segreta del Cremlino, osservava con incredulità le fotografie appena arrivate dal fronte mediterraneo. Le immagini mostravano qualcosa che secondo i loro calcoli e le loro conoscenze tecniche non avrebbe mai dovuto esistere: un aereo da caccia italiano che sfidava ogni legge della fisica aeronautica conosciuta fino a quel momento. "Impossibile", mormorò il capo ingegnere Dimitri Volkov, gettando le fotografie sul tavolo con un misto di frustrazione e timore. "Gli italiani non possono aver costruito questo. È tecnologicamente impossibile con le risorse che hanno." Ma quella macchina volante non solo esisteva, stava per cambiare per sempre il corso della guerra aerea nel Mediterraneo, e la sua storia nascondeva segreti che avrebbero fatto tremare le fondamenta stesse dell'industria bellica mondiale.