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L'inchiesta Clean 2, che nelle scorse ore ha portato all'arresto di due Carabinieri e di un imprenditore di San Genesio, ha gettato una luce sinistra nei rapporti tra forze dell'ordine, politici e imprenditori a Pavia. Dalle indagini è emerso che i due militari arrestati, il maresciallo Antonio Scoppetta e il maggiore Maurizio Pappalardo, avrebbero fatto favori di vario tipo a conoscenti e amici grazie ai ruoli che ricoprivano. Secondo le accuse, alcuni imprenditori sarebbero stati avvisati dell'arrivo dei controlli nelle loro aziende e ci sarebbero stati casi in cui venivano ridotte le sanzioni amministrative comminate ad alcune società, in cambio di denaro e trattamenti di favore. Ma nelle carte dell'inchiesta c'è anche una vicenda parallela che - come ha sottolineato la stessa procura - ha destato "particolare allarme". E' quella che riguarda il trattamento riservato a una ex fidanzata di Pappalardo, che aveva deciso di interrompere i rapporti con l'ufficiale. I due militari si sarebbero accordati per darle una "punizione", monitorando i suoi spostamenti e mettendole un tracciatore gps sull'auto, inviando lettere diffamatorie al suo datore di lavoro e arrivando addirittura a presentare un esposto anonimo all'Inps per denunciare il nonno della ragazza. Scoppetta, su richiesta di Pappalardo, avrebbe anche tagliato le gomme della macchina della ex fidanzata e della madre. Per entrambi, oltre alla corruzione, è scattata quindi anche l'accusa di stalking. Una vicenda complessa, insomma, tra scambi illeciti di favori e atti persecutori nei confronti di una giovane donna. Su quanto emerso dall'inchiesta Clean 2 è intervenuto nelle scorse ore anche il sindaco di Pavia, Michele Lissia.