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Un omaggio con grande affetto e deferenza (e quel tanticchio di ironia che il nostro coglierà) a Edoardo De Angelis, uno dei Grandi della canzone d'autore italiana, scuola romana, come si usa dire dai tempi del Folkstudio. "Lella" è un grande classico da antologia della canzone d'autore di sempre, scritto da Edoardo De Angelis con Stelio Gicca Palli. In apparenza racconta di un "femminicidio" passionale (sebbene il termine non fosse ancora in uso al tempo in cui l'autore compose il celeberrimo brano) ma in effetti, oltre all'aspetto un po' noir da atmosfere pasoliniane, racconta con tanta crudezza e verità il punto di vista efferato del "mostro", ovvero dell'amante respinto che si fa assassino dell'amata, da essere ancor oggi e per sempre una delle più grandi e poetiche canzoni di sempre contro il femminicidio. Ripresa da tantissimi interpreti, dai Vianella (Edoardo Vianello e Wilma Goich) a Lando Fiorini, passando per la Schola Cantorum, da Antonello Venditti a Paola Turci, fino alla più recente versione rap - con finale di ravvedimento a distanza di cinquant'anni - da "er Piotta", mancava forse, di questo brano, una traduzione in dialetto veneto, vernacolo per propria natura antropologica e sociale piuttosto distante dal clima passionale e oscuro dell'ambientazione originale. Per questo il "traduttore-traditore" (come su usa dire) ha pensato non solo di "tradurre" ma di trasporre il brano e l'andamento della storia nell'atmosfera più "rurale" del Veneto profondo, ad esempio il Montello, con i suoi "schei", le vigne, i filari di Prosecco, i boschi e le atmosfere bucoliche che spesso nascondono agli occhi dei più misteri e delitti agghiaccianti. Come ben sa il romanziere Gian Domenico Mazzocato ("Delitto sulla collina proibita") che appare in un "cameo" nel video, riprendendo e contestualizzando in una diversa narrazione alcune immagini già girate per la sua "Amerigo", canzone scritta a quattro mani e che proprio ad uno di questi delitti del Montello si ispira. Altro cameo dovuto e a completamento dell'omaggio ... è naturalmente quello dell'autore stesso, Edoardo De Angelis, in qualche immagine amatoriale girata in occasione di una serata speciale, un concerto insieme, in cui cantammo anche "Lella" ... nella versione più bella, la sua, quella originale dell'Autore che ha regalato alla canzone italiana una perla indimenticabile di poesia, tragicità e sensibilità civile. "Lella" non è una canzone di cui "vergognarsi": è una canzone disvelatrice e catartica. Lo sanno bene le associazioni di donne che ancor oggi la premiano e la riconoscono come canzone contro il femminicidio e per il rispetto della donna. Lella è di tutti. Anche, un po', del veneto rurale così distante, apparentemente, dalle fosche atmosfere pasoliniane della "fiumara 'ndo ce sta er baretto". Alberto Cantone