Il "Kouros ritrovato" di Lentini e il Kouros di Megara: due meraviglie dalla Sicilia archeologica скачать в хорошем качестве

Il "Kouros ritrovato" di Lentini e il Kouros di Megara: due meraviglie dalla Sicilia archeologica

Al Museo archeologico regionale Paolo Orsi facciamo dialogare due kouroi: il Kouros di Lentini dell'inizio del V secolo a.C. e il Kouros di Megara Hyblaea, tra il 550-40 a.C. Dal sito del Museo: Il Kouros di Lentini è un capolavoro della statuaria in Sicilia Si tratta di una statua maschile nuda, frammentaria, scolpita in marmo particolarmente pregiato, proveniente dall'isola greca di Paro.... si data intorno agli inizi del V sec. a.C., rientra nella "moda" greca di rappresentare i valori giovanili di perfezione fisica e morale, bellezza, forza e incorruttibilità, modellati in un materiale durevole come il marmo, come garanzia di fama e di memoria immortale. Così è stato, alla fine, per questa come per tutte le statue di Kouroi rinvenute in Grecia, e soprattutto ad Atene: il marmo ce ne ha conservato memoria. Questa statua fu acquistata da Paolo Orsi nel 1904 dal Marchese di Castelluccio per la cifra di 1000 lire. Una testa maschile, anch'essa proveniente da Lentini, faceva parte della ex Collezione del Principe Ignazio Biscari conservata al Museo Civico di Castello Ursino di Catania: si è ipotizzato che fosse pertinente alla nostra scultura. Sul Kouros di Megara : "Un facoltoso cittadino di Megara Hyblaea - un medico di nome Sombrotidas - ordinò, per lasciare memoria di sé sul proprio sepolcro, una bella statua funeraria maschile, un Kouros. Si tratta di un Kouros, una statua maschile nuda, frammentaria, scolpita in marmo particolarmente pregiato, proveniente dall'isola greca di Nasso, datato intorno al 550-540 a.C. E' un altro dei capolavori della statuaria rinvenuta in Sicilia, più antico di qualche decennio rispetto al Kouros di Leontinoi. Questa scultura fu rinvenuta per caso: fu un ragazzo del luogo, infatti, che nel 1940 si accorse di questa statua, venuta fuori grazie allo scivolamento del terreno a poche decine di metri dal mare, a Sud del piccolo San Cusmano. Come conosciamo il nome di Sombrotidas? Semplice, dall'iscrizione funebre, un epitaffio, incisa verticalmente sulla coscia destra della statua. Sombrotidas, medico, era figlio di Mandrokles e aveva ereditato dal proprio gruppo familiare l’esercizio professionale della pratica medica".