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🔥 Acquista adesso i miei romanzi: https://www.lorenzomanara.it/bio/ L’arma più adatta per un faraone è quella che viene dal cielo: un meteorite di ferro donato dagli Dei per il faraone bambino. Siamo in Egitto, nel 1922. Dopo quindici anni trascorsi a scavare inutilmente nella Valle dei Re, la spedizione guidata da Howard Carter si imbatté nel primo gradino di una scalinata sepolta nella sabbia. In pochi giorni venne liberato il passaggio e si intuì che il cunicolo sotterraneo avrebbe condotto dritto a una camera funeraria. Le aspettative erano alte, ma nessuno poteva immaginare che sotto quella sperduta valle nel deserto si celasse la più strabiliante meraviglia dell’archeologia mondiale: la tomba del faraone Tutankhamon. Più di 6.000 pezzi: tale è il tesoro che avrebbe dovuto accompagnare il faraone nel suo viaggio nell’Aldilà. Ci vollero otto anni per rimuovere e catalogare ogni singola testimonianza di quel passato millenario. Alcuni pezzi sono così strabilianti da non avere rivali nella storia, come ad esempio la maschera funeraria e il sarcofago d’oro massiccio che conteneva la mummia del faraone. In mezzo a un simile tesoro mitologico c’era un oggetto che inizialmente passò quasi inosservato. Occupava un minuscolo spazio, circondato da opere monumentali e sfarzose; nessuno sembrò prestargli troppa attenzione. Nell’Antico Egitto, però, il valore che possedeva era inestimabile. Forse ancor più dell’oro. Di cosa si trattava? Be’, di un pugnale di ferro. Tutto qui? Be’, sì. Un pugnale di ferro. Bellissimo, per carità, decorato con un’impugnatura d’oro finemente lavorata, e un fodero anch’esso d’oro, splendidamente decorato. Ma pur sempre un pugnale di ferro, che di fianco a quella meravigliosa maschera scolpita e dipinta, tutta d’oro, ecco, non regge il confronto… oggi. Perché al tempo di Tutankhamon si trattava di un oggetto straordinario, di natura addirittura futuristica. L’epoca era quella del bronzo, ovvero il metallo più diffuso per la realizzazione di utensili e, soprattutto, lame da guerra. Ma com’è possibile, allora, che Tutankhamon possedesse un pugnale tecnologicamente estraneo alla sua epoca? Il motivo è semplice: quel pugnale era caduto dal cielo. O, meglio, il ferro di cui era composto era caduto dal cielo. Si trattava infatti di un meteorite di ferro, con alte percentuali di nichel e cobalto: un qualcosa che, con le tecnologie dell’epoca, non sarebbe stato possibile realizzare, ma che gli egizi del tempo si ritrovarono tra le mani. Sono state avanzate delle ipotesi riguardo la sua realizzazione, ovvero che non sia stato forgiato in Egitto, e nemmeno sotto il regno di Tutankhamon. Alcuni archeologi hanno ipotizzato, analizzando le datazioni al carbonio 14 e incrociandole con alcuni documenti antichi, che quel pugnale fosse in possesso della famiglia già ai tempi del nonno di Tutankhamon, Amenofi III, il quale l’avrebbe comprato, o ricevuto in dono, dal sovrano di un popolo del Vicino Oriente. Un’ipotesi plausibile anche perché, in certe aree orientali, di lì a poco qualche popolo avrebbe cominciato a giocare col ferro. Qualunque sia la verità, però, non possiamo fare a meno di restare a bocca aperta, sapendo che il faraone bambino, Tutankhamon, possedesse un pugnale divino, letteralmente proveniente dallo spazio, avvicinandosi al mito fantascientifico di un antico Egitto a stretto contatto con tecnologie aliene, come ampiamente descritto nel film anni ‘90 Stargate, che io adoravo da bambino. 👉 L'articolo sul mio blog con le fonti bibliografiche: https://www.lorenzomanara.it/tutankha... Lorenzo Manara è scrittore di libri storici e fantasy, autore del romanzo "La Stirpe delle Ossa". Se vuoi rivivere gli episodi più avventurosi, tratti da autentici manoscritti e cronache d’epoca, ascolta subito "Leggende Affilate": il nuovo podcast di Lorenzo Manara, tra imprese eroiche, grandi battaglie e antichi misteri. Una puntata ogni settimana, disponibile anche su Spotify e le migliori piattaforme di streaming. 👉 Seguimi per non perdere neppure una storia fantastica: https://www.lorenzomanara.it/bio/