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IlSussidiario Tv, all'interno del Meeting di Rimini 2025, ha trasmesso l'incontro “Intelligenza Artificiale e Futuro dell'Uomo: tra Deserto Digitale e Nuove Costruzioni”, moderato da Fabio Mercorio. Dopo un'introduzione del moderatore sulla genesi tecnologica dell'IA generativa (aumento della capacità di calcolo, connessione globale, big data, reti neurali e architettura Transformer), la discussione si è focalizzata sulle sfide imminenti. Il Prof. Nello Cristianini, professore di Intelligenza Artificiale all'Università di Bath, ha delineato la portata epocale dell'innovazione, descrivendo macchine in grado di superare esami universitari e competere in Olimpiadi della matematica. La sfida principale, per Cristianini, è culturale: conoscere e studiare questa tecnica per non esserne passivi spettatori e poter indirizzare il suo sviluppo, gestendone opportunità (medicina, scienza) e rischi (sorveglianza, guerra). Padre Paolo Benanti, esperto di bioetica, etica delle tecnologie e human adaptation e membro del New Artificial Intelligence Advisory Board dell'ONU, ha posto l'accento sulla reazione umana a queste macchine, che generano una “teoria della mente” portandoci ad affezionarci. La sfida è quindi definire dei “guardrail” per una relazione sana e ridisegnare i processi lavorativi affinché l'umano aggiunga valore unico e dignità, non sia sostituito in compiti meccanici. Il Prof. Sergio Belardinelli, già professore di Sociologia dei processi culturali all'Università di Bologna, ha affrontato il tema da un punto di vista socio-filosofico, vedendo nell'IA un'occasione per riproporre urgentemente questioni antiche: l'impoverimento del linguaggio (dove l'IA rischia di accentuare il divario tra chi ha e chi non ha strumenti culturali), la distruzione del senso della realtà e della verità, minati da un eccesso di informazione e “fatti alternativi”. Per Belardinelli, il rischio è perdere la capacità di distinguere tra umano e artificiale e tra vero e falso. Sul rapporto tra scienza e tecnologia, Benanti ha riflettuto su come l'IA, nata spesso da approcci ingegneristici e non da teorie scientifiche, fornisca conoscenze basate su schemi statistici e non su spiegazioni causali, interrogandoci filosoficamente sulla natura di tale conoscenza. Cristianini ha concordato, aggiungendo che l'IA sta sviluppando percorsi cognitivi diversi dai nostri, utili forse per scoprire leggi in territori a noi controintuitivi (come la meccanica quantistica), ma il cui funzionamento interno è ancora in gran parte incomprensibile. In chiusura, sulle responsabilità, Belardinelli ha indicato l'educazione per coltivare senso della realtà e della verità. Cristianini l'esortazione a descrivere i problemi con chiarezza, studiare e avere speranza, accettando la sfida come parte della natura umana esploratrice. Benanti ha infine definito la responsabilità come “responsabilità del limite”, cioè riconoscere l'identità e i confini propri dell'umano e della macchina per costruire una coesistenza futura. Il moderatore ha concluso sottolineando la necessità di comunità e amicizia fedele per affrontare il futuro senza paura.