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Tra il 26 e il 30 agosto 1914 nei dintorni di Tannenberg, in Prussia orientale, viene combattuto il primo grande scontro della guerra sul Fronte Orientale. Di fronte ci sono le forze tedesche guidate dal generale Paul von Hindenburg e dal suo capo di Stato maggiore, Erich Ludendorff. Dall’altra parte avanzano le truppe russe agli ordini del generale Yakov Žilinskij, comandante in capo del Fronte Nord-occidentale che ha alle sue dipendenze due armate. La 1ª Armata del generale Pavel Karlovič von Rennenkampf muoverà dal fiume Niemen forte di quattro corpi d'armata. La 2ª, affidata al generale Aleksandr Vasil'evič Samsonov attaccherà dalla Vistola e dal Narew, a sud dei Laghi Masuri, operando con cinque corpi d'armata. Il generale Žilinskij, comandante delle forze russe, ha stipulato una convenzione militare con la Francia che impegna lo Zar russo a mettere in campo 800.000 uomini entro 15 giorni dalla mobilitazione. Per la debole struttura organizzativa e logistica dell’esercito russo si tratta di uno sforzo troppo grande che purtroppo per loro è accompagnato da un altro obbligo che Žilinskij si è assunto con la Francia e cioè l’avvio di una grande offensiva contro la Germania simultaneamente al primo colpo vibrato contro l’Austria. L’impero russo solo da poco ha risolto alcune rilevanti questioni circa la condotta della guerra che è stata affidata al granduca Nicola. Allo scoppio delle ostilità infatti lo Zar Nicola II intendeva assumere personalmente la condotta delle operazioni pur essendo del tutto privo delle necessarie capacità. Le pressioni dei suoi ministri lo convincono, seppur a malincuore, ad affidare il compito allo zio. Il granduca Nikolaj Nikolaevič Romanov molto apprezzato all’interno delle forze armate. Fin dagli inizi di agosto del 1914 il granduca Nicola viene incalzato dai francesi che gli chiedono di iniziare le ostilità per ridurre la pressione sul loro fronte. È da queste premesse che nasce l’invasione della Prussia orientale, realizzata seza che l’esercito dello Zar avesse avuto modo di prepararla adeguatamente. La condotta delle operazioni, in realtà piuttosto maldestra, è affidata, come abbiamo visto al generale Žilinskij che comanda il gruppo di armate alle dipendenze dei generali Rennenkampf, alla testa della 1°, la cosiddetta Armata di Vilna, e Samsonov che guida la 2° nota anche come Armata di Varsavia. Il piano è semplice. Rennenkampf deve muovere per primo, attaccando l’estremità orientale della Prussia allo scopo di attirare da quella parte il grosso delle forze tedesche. 48 ore dopo entrerà in azione anche Samsonov che, superata la frontiera meridionale, dovrà colpire le retrovie delle forze germaniche, tagliando loro i contatti con la linea della Vistola e serrandole così in una morsa. Il piano è potenzialmente molto efficace tanto che suscita grande preoccupazione fra i tedeschi ma presenta elementi di debolezza intrinsechi. Il primo lo abbiamo già visto: lo stato di impreparazione delle truppe e i gravi limiti della logistica russa. Ma ce n’è un altro rappresentato dal fattore orografico, che nella storia militare ha sempre un peso rilevante: le due armate di Rennenkampf e Sansonov sono separeti dai Laghi Masuri, una fascia di circa ottanta chilometri che impedisce loro ogni contatto. Il 17 agosto Rennenkampf supera la frontiera con sei divisioni e mezza di fanteria e cinque di cavalleria. I tedeschi avevano ipotizzato che un’azione di questo genere potesse avere luogo e la contromisura individuata era stata propio quella di sfruttare l’ostacolo naturale dei Laghi Masuri per concentrate tutte le forze contro la prima ala dello schieramento russo che fosse apparsa sul campo di battaglia e - annientata quella - occuparsi poi della seconda. A comandare le operazioni in campo tedesco nella Prussia Orientale c’è il generale Maximilian von Prittwitz il quale, il 20 agosto - nei pressi di Gumbinnen - scatena un attacco frontale con il grosso delle sue forze contro le forze di Rennenkampf, che stanno avanzando con lentezza. Sulle prime von Prittwitz aveva pensato di attenderle lungo la linea del fiume Angerapp ma poi, spinto anche dalle pressioni del generale Hermann von François, comandamte del 1° Corpo d’armata, era passato all’attacco. Ottiene successi sulle ali del fronte ma al centro, il XVII corpo di August von Mackensen subisce gravi perdite - anche a causa del fuoco dell’artiglieria russa – ed è costretto a ritirarsi. Von Mackensen doveva assestare ai russi il colpo più duro e la batosta subita, soprattutto a livello psicologico, annulla anche i risultati positivi ottenuti sulle ala della fronte d’attacco da von François. I tedeschi si ritirano ma Rennenkampf non li insegue. Le sue truppe sono stanche e affamate per la mancanza di rifornimenti. Nel frattempo, oltre i laghi Masuri, Samsonov ha raggiuntola frontiera con la Prussia, Lo ha fatto pressato da Žilinskij ma anche le sue forze sono stanche e prive di rifornimenti...