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La mente, se non addomesticata, può essere una fonte infinita di sofferenza. Nel buddismo, impariamo che il nostro peggior nemico non è fuori di noi, ma dentro di noi. È la mente agitata che crea sofferenza, attaccamento e illusioni. Questo video esplora 11 insegnamenti buddisti per trasformare la mente da nemica in alleata. Attraverso la consapevolezza e la pratica, possiamo trovare la serenità che già risiede dentro di noi. Immagina di poter osservare i tuoi pensieri come nuvole che passano nel cielo, senza aggrapparti a nessuno di essi. Il buddismo ci insegna che la mente può essere addomesticata, non attraverso la forza, ma con gentilezza e pazienza. Questi insegnamenti ci guidano a comprendere che la vera libertà nasce dalla capacità di osservare senza giudicare. In questo video, scopriremo come affrontare le sfide della mente e trovare un equilibrio interiore. Prima di iniziare, metti mi piace al video e iscriviti al canale, così non perderai i nostri nuovi video. Insegnamento 1. La mente come fonte di sofferenza. La mente è uno strumento potente, ma spesso diventa la fonte della nostra sofferenza. I pensieri si accumulano, creando paure che non esistono e aspettative che raramente si realizzano. Senza rendercene conto, ci identifichiamo con queste emozioni, credendo che siano la nostra vera essenza. Questo attaccamento ci porta a vivere in una prigione invisibile, fatta di ansie e preoccupazioni. Il buddismo ci insegna che la mente è come un cielo: i pensieri sono nuvole che passano, ma non definiscono chi siamo. Quando osserviamo la mente senza giudizio, iniziamo a comprendere che i pensieri sono solo fenomeni temporanei. Non siamo obbligati a seguirli o a credere a ogni cosa che ci dice. Questa pratica di osservazione ci aiuta a creare uno spazio interiore, dove possiamo vedere le emozioni senza esserne travolti. In questo modo, la sofferenza perde la sua presa su di noi. La libertà arriva quando smettiamo di identificarci con ogni pensiero che sorge. Spesso, la mente crea storie che non hanno basi nella realtà. Immaginiamo scenari catastrofici o ci aggrappiamo a ricordi dolorosi, alimentando la sofferenza. Il buddismo ci ricorda che questi pensieri sono illusioni, proiezioni della nostra mente. Quando impariamo a riconoscerli come tali, iniziamo a vivere con maggiore leggerezza. Non dobbiamo credere a tutto ciò che pensiamo, perché i pensieri non sono fatti. La pratica della consapevolezza è uno strumento potente per liberarci dalla prigione mentale. Portando attenzione al momento presente, possiamo osservare i pensieri senza esserne coinvolti. Questo non significa ignorare le emozioni, ma viverle con distacco, come se fossimo spettatori di un film. In questo modo, la mente smette di essere un nemico e diventa un alleato. La sofferenza si dissolve quando smettiamo di alimentarla con la nostra identificazione. Uno degli insegnamenti più profondi del buddismo è che la mente è come un fiume in costante movimento. I pensieri e le emozioni sono le acque che scorrono, ma noi non siamo il fiume. Siamo la riva, immobile e stabile, che osserva il flusso senza esserne trascinata. Quando comprendiamo questo, iniziamo a vivere con maggiore serenità. La sofferenza non scompare del tutto, ma perde il suo potere di controllarci. Molti di noi passano la vita cercando di controllare i propri pensieri, credendo che questo li renderà felici. Tuttavia, più cerchiamo di controllare, più la mente diventa agitata. Il buddismo ci insegna che la vera pace arriva quando smettiamo di lottare e accettiamo ciò che è. Osservare la mente con gentilezza e compassione ci permette di trovare un equilibrio interiore. Non dobbiamo cambiare i pensieri, ma cambiare il nostro rapporto con essi. La sofferenza nasce quando ci identifichiamo con i pensieri negativi, credendo che siano la nostra unica realtà. Ma la mente è molto più vasta di ciò che pensiamo. Oltre ai pensieri caotici, c'è uno spazio di silenzio e chiarezza. Attraverso la meditazione, possiamo connetterci con questa parte più profonda di noi stessi. È qui che troviamo la vera libertà, lontano dalle catene della mente. Quando iniziamo a osservare la mente, notiamo che molti dei nostri problemi sono creati da noi stessi. Le paure, le aspettative e i giudizi sono frutto della nostra immaginazione. Il buddismo ci invita a vedere queste costruzioni mentali per quello che sono: illusioni. Quando smettiamo di credere a ogni pensiero, la vita diventa più semplice e leggera. La sofferenza non è più una condanna, ma un'opportunità per crescere. #inseinsegnamentibuddisti #buddismo #buddha