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Due lettere anonime (1945) di Mario Camerini "Due lettere anonime" è il primo film di Mario Camerini girato dopo la fine della guerra. Il grande cineasta popolare affronta il tema della resistenza, Roma è occupata dai tedeschi dopo il proclama di Badoglio dell'8 settembre e la popolazione vive giorni difficili. La storia racconta dell'amore di Bruno (Andrea Checchi) per Gina (Clara Calamai) che si interrompe a causa della guerra. Al suo ritorno dalla Russia, Bruno scopre che Gina, credendolo morto, lo tradisce con Tullio (Otello Toso). I fatti dell'8 settembre fanno precipitare la situazione, Roma occupata dai tedeschi si mobilita nella resistenza ma deve fare i conti anche nel collaborazionismo di alcuni come Tullio, che opera traffici poco chiari nella tipografia dove lavora e dove è diventato il responsabile, sostituendo il proprietatario, un vecchio antifascista datosi alla macchia per combattere i tedeschi. L'amore, la guerra e la delazione si intrecciano come spesso accade nei momenti più bui, sarà Gina ad immolarsi sull'altare della giustizia con il suo nobile sacrificio scambiato per una banale storia di amanti. Un magrissimo e bravo Andrea Checchi è convincente nella parte del reduce, Clara Calamai per tutto il film è spaurita, disincantata, con pochi sorrisi; la sua solitudine di donna è definitiva e senza speranza. Nella pellicola abbiamo la fortuna di veder recitare anche Giovanna Scotto, una delle più brave doppiatrici di quel periodo, sua la voce di Ingrid Bergman in "Casablanca", che interpreta la madre di Bruno. Ottima anche la prova di Carlo Ninchi nell'arruffone ma onesto antifascista pronto a dare il suo contributo per la libertà. Per Mario Camerini il film rappresenta l'inizio della sua parabola discendente dovuta ai cambiamenti dei gusti del pubblico ed all'avvento del neorealismo: la stagione dei telefoni bianchi era ahimè tramontata. "Due lettere anonime" si classificò 19esimo negli incassi cinematografici della stagione settembre 1945 - agosto 1946. Il prezzo medio del biglietto era di L.33,4 i film italiani immessi in circolazione furono 43. La classifica vedeva al primo posto "Roma città aperta" di Rossellini, "La vita ricomincia" di Mattoli al secondo e "O sole mio!" di Gentilomo al terzo. (dati desunti da "La battaglia delle cifre" a cura di Callisto Cosulich in «Cinema Nuovo» n.98 del 15 gennaio 1957) #DueLettereAnonime #MarioCamerini #AndreaChecchi #ClaraCalamai #OtelloToso #CarloNinchi #DinaSassoli #GiovannaScotto