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Il "Ritorno dal bosco", uno degli eventi popolari più belli del Vicentino e non solo, una rievocazione storica in grande stile in cui la piccola comunità di Valdastico di fatto rende omaggio a se stessa, celebrando la propria storia, le proprie tradizioni e soprattutto quella cultura materiale che, nel corso dei secoli, ha forgiato l'anima di questa gente. E questa gente, per l'appunto, si è messa in mostra, agghindando tutto il paese con oggetti antichi di famiglia, con i panni stesi a simboleggiare la vita di casa di un tempo, con situazioni d'epoca ricreate e animate ad hoc per trasmettere un'atmosfera sicuramente d'altri tempi, ma ancora profondamente sentita e vissuta anche ai giorni nostri e anche dai più giovani. Nei tre giorni di festa, dal 17 al 19 ottobre, è stato tutto un susseguirsi di appuntamenti culturali e musicali, che hanno fatto di Valdastico il comune più vivo della valle. Ma l'attesa, naturalmente, era per la grande sfilata della domenica pomeriggio, in cui più di 300 figuranti, praticamente tutti del paese o comunque del circondario, hanno raccontato la propria storia inscenandola, ovvero mettendo a punto diverse situazioni di mestieri antichi o di vita quotidiana d'altri tempi generando un quadro d'insieme molto fedele, perfettamente in grado di rendere l'idea della vita degli avi, per i quali il bosco era una grande risorsa, da sfruttare e da rispettare. Quindi boscaioli, carbonai, pastori, allevatori (bellissima la presenza degli animali, in particolare le vacche rendene di malga Campo Rosà), hanno calamitato l'ammirazione di migliaia di persone accorse ad assistere a uno spettacolo di grande fascino, che testimonia l'attaccamento di questa gente alla propria terra e alla propria cultura. I pescatori dell'Astico, gli scalatori, le donne contadine, i Krumer (venditori ambulanti dell'altro secolo) e molte altre figure della civiltà dell'Astico hanno regalato momenti di intense emozioni, vissute in un borgo reso ancora più accogliente dagli stessi residenti, che hanno addobbato porte e finestre con decori e oggetti antichi. Insomma, un quadro d'insieme notevole, autentico, capace di raccontare qualcosa di veramente importante e, proprio per questo, di elevarsi di molto rispetto alle manifestazioni paesane basate principalmente sull'aspetto gastronomico e poco più. Nossignori, qui si è trattato di parlare di se, di dar orgoglioso sfoggio della propria storia, cercando di trasmettere valori che non sempre è ancora semplice recuperare. E quindi, appuntamento al 2027! (eh già, il Ritorno dal bosco viene organizzato ogni due anni... ) Scarica l'app di Ti Porto Io: Android https://goo.gl/m5o99t iOS https://goo.gl/gzZl9s Seguimi sui miei profili social! Facebook / stevecantiero Instagram / tiportoio_official