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"L'arte della Felicità" è un interessante dialogo tra il Dalai Lama ed un famoso psichiatra americano, Howard Cutler. Entrambi sono portavoci del meglio delle loro culture: la cultura orientale, di matrice Buddhista, e la cultura occidentale scientifica. Un libro interessante e coinvolgente che, unendo il binomio spiritualità-scienza, presenta in maniera sistematica una serie di riflessioni e strumenti pratici per aumentare la propria felicità. Condivido con te i 3 concetti che più mi sono rimasti impressi: 0:57 1) Non confondere il piacere con la felicità 3:26 2) Esercita la compassione verso le altre persone 4:39 3) Ricorda che tutto cambia LINK UTILI: Per acquistare il libro "L'arte della felicità", ecco il link: https://amzn.to/31py51U #felicità #libriperlamente #psicologia --- L'arte della felicità è un bel libro che presenta strumenti e riflessioni per aumentare il livello della tua felicità. Il libro contiene un dialogo. Da una parte il Dalai Lama ci porta il suo sapere che è frutto della sua grandissima esperienza di vita e che è rappresentativo della matrice buddista; dall'altra, lo psichiatra americano Howard Cutler ci porta una serie di ricerche scientifiche sul tema della felicità che sostengono le idee del Dalai Lama. Tanti gli spunti emersi dalla lettura di questo libro, tutti ovviamente intorno all'idea che la felicità è, prima di tutto, un atteggiamento mentale. Vediamo 3 delle cose che più mi sono rimaste: 1) La differenza tra piacere e felicità. Sono vocaboli utilizzati spesso in sostituzione reciproca, ma rimandano a due concetti molto diversi. Il piacere è un qualche cosa di collegato, solitamente, alla nostra dimensione fisica ed è anche abbastanza precario perché oggi c'è, ma domani chissà. Invece, la felicità, ha a che fare con la costruzione di solide basi e per questo è destinata a durare nel tempo. Spesso ci troviamo a prendere delle decisioni che ci danno piacere ma che non contribuiscono alla crescita della nostra felicità. Quando noi facciamo qualche cosa che ci rende piacere, questo arriva immediatamente; al contrario, quando ricerchiamo qualcosa che ci rende felici, questa felicità arriva dopo un percorso che spesso implica anche una componente di sacrificio. Metti che mi proponessero di trasferirmi alle Hawaii. Ora, io potrei accettare questo scambio, attratto dal piacere, e pensare che il piacere di vivere lì potrà bilanciare, a un qualche livello, il fatto che io debba rinunciare al mio lavoro, che è un qualcosa che mi fa felice. Facendo così, però, io avrei accettato di cambiare la mia felicità per il piacere. E verosimilmente, quello che accadrebbe dopo qualche mese, sarebbe che io inizierei ad abituarmi alla bellezza e al piacere di quel posto, ma inizierei a sentirmi male perché si aprirebbe un vuoto dentro di me, dovuto al fatto che non faccio più quella cosa che dava senso e significato alla mia vita. Ed ecco allora una buona domanda che dovremmo trasformare in abitudine, ovvero chiederci spesso: "sto scegliendo il piacere o sto scegliendo la felicità?" 2) Praticare il più possibile la compassione verso gli altri esseri umani. La compassione è un atteggiamento mentale non aggressivo, che si associa al rispetto nei confronti del prossimo. La premessa è che io non devo provare compassione per quel tale perché quel tale è a me caro, ma che tutti gli esseri umani meritano compassione perché hanno, come me, alcune caratteristiche che ci rendono uguali. Al pari mio, tutti gli altri esseri umani vogliono essere felici e non soffrire. Porre l'accento su ciò che ci accomuna agli altri, invece che ciò che ci differenzia, ci aiuta a comprenderli meglio, a sentirli più vicini. 3) Tutto cambia. Prendi ad esempio una relazione di coppia che a un certo punto finisce perché lei dice: "lui è cambiato". Ora, nel corso della vita noi passiamo attraverso tante fasi dello sviluppo, e accettiamo questi cambiamenti come una parte assolutamente naturale. Allora, così come è naturale e giusto che continui a evolversi un sistema vivente, questo vale anche per le nostre relazioni: può essere normale che il livello di intimità, all'interno di una relazione, nel tempo cambi, o che a periodi di maggiore vicinanza si alternino altri periodi dove ci sentiamo più distanti. Non occorre farne un dramma perché tutto cambia. E quindi, anche all'interno delle relazioni, un rapporto di maggiore autonomia dei partner può essere un'opportunità per ridefinire la relazione.