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9 ottobre 2025 - Il mio intervento in Senato durante la discussione sul Dpfp

Durante la discussione sul Dpfp in Aula ho evidenziato che quello che è emerso nell’audizione con il ministro Giorgetti è un quadro molto diverso da quello raccontato nei talk show e nelle non conferenze stampa della premier Meloni. Dietro la narrazione ottimistica del Governo si cela una realtà economica ben più drammatica. Il Dpfp è estremamente vago e incapace di offrire al Parlamento la traiettoria che il governo ha in mente per l'Italia nei prossimi anni. Il ministro Giorgetti ha si il merito di aver mantenuto i conti pubblici entro il 3%, ma la domanda è: a quale prezzo e soprattutto con quale obiettivo? Nel DPFP non ci sono segnali di crescita ed investimenti con scelte politiche e industriali coraggiose. Ad oggi purtroppo la produzione industriale è in calo da 26 mesi consecutivi e nulla si sta facendo per invertire il trend; la cassa integrazione è aumentata del 30% negli ultimi due anni e la pressione fiscale è al 42,8%, tasse che vengono pagate soprattutto da lavoratori dipendenti e pensionati. Inoltre, il Governo non ha presentato nessuna strategia industriale per il post-PNRR. La vera emergenza italiana è la perdita di competenze e giovani talenti. Mancano medici, infermieri, ingegneri, agricoltori qualificati. Con salari tra i più bassi d’Europa non siamo attrattivi. Questo è il vero fallimento dell’Italia: non investire sulle persone e sulle competenze necessarie per guidare la trasformazione industriale. La traiettoria tracciata da questo Governo non mostra alcuna volontà di investire davvero su salute, scuola, educazione e ricerca, la base del futuro di ogni Paese.