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Dicembre 1917 – giugno 1918. L’Impero austro-ungarico dominava l’Adriatico con tre imponenti corazzate — ciascuna lunga oltre 150 metri, con più di 20.000 tonnellate di dislocamento, armate con centinaia di cannoni e protette da cacciatorpediniere di scorta. Gli ammiragli austriaci ritenevano che i loro porti fortificati e la potente flotta li rendessero invincibili. Deridevano i piccoli MAS della Marina italiana — minuscole imbarcazioni di legno lunghe 16 metri, con equipaggi di tre uomini e soltanto due siluri ciascuna — chiamandole “barche giocattolo” incapaci di minacciare vere navi da guerra. Luigi Rizzo, trentenne ufficiale di marina siciliano, dimostrò clamorosamente quanto si sbagliassero. Il 9 dicembre 1917 Rizzo guidò il MAS-9 nel porto austriaco più fortificato, Trieste: tagliò sette sbarramenti di catene d’acciaio subacquee e affondò la corazzata SMS Wien con due siluri lanciati a distanza ravvicinata. Sei mesi dopo, il 10 giugno 1918, intercettò la flotta austriaca in mare aperto al largo dell’isola di Premuda e affondò la corazzata SMS Szent István — l’unico affondamento di una corazzata mai ripreso su pellicola nella storia. Rizzo divenne l’unico ufficiale di marina della storia ad affondare personalmente due corazzate nemiche. La Marina austriaca, paralizzata dal timore dopo aver perso due delle sue tre corazzate per mano di un solo comandante italiano con barchini di legno, rimase in porto per il resto della guerra. Rizzo ricevette due Medaglie d’Oro al Valor Militare dall’Italia, oltre a decorazioni da Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Perfino il suo avversario — l’ammiraglio austriaco Miklós Horthy — gli conferì in seguito la più alta onorificenza ungherese. Il 10 giugno divenne la Giornata della Marina in onore della vittoria di Premuda.